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Oasi di Cannevié

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ATTUALITA’


ESCURSIONI

Presso l’Oasi di Cannevè è possibile effettuare escursioni con passeggiate sia a piedi, che in bicicletta che a cavallo. il suggestivo ambiente dell’oasi consente di godere di bellissime ed istruttive giornate immersi nella natura.


L’OASI

L’Oasi Canneviè è una valle salmastra di 64 ettari che si estende tra il Gran Bosco della Mesola ed il Po di Volano.
Un angolo di paradiso per naturalisti e birdwatchers, con punti d’osservazione e sentieri per scoprire e ammirare la ricca avifauna.


FOTOGALLERY

       

 

FAUNA

 

FLORA

Struttura recettiva

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LA VALLE

Dell’ampio complesso di zone umide a nord del delta medievale del Po di Volano, formatosi a seguito del fenomeno di subsidenza non compensata dall’apporto di nuovi sedimenti per esondazione del fiume, resta solo una piccola laguna costiera di circa 67 ettari: Valle Canneviè-Porticino. La grande bonificazione ferrarese (ultimata nel 1872) e le successive opere di bonifica di Valle Vallona (1930), Valle Giralda (1958) e Valle della Falce (1969) hanno infatti trasformato, in poco più di un secolo, quel vastissimo comprensorio di zone umide di acque dolci e salmastre in terreno agricolo.

Quest’area è da oltre un secolo interessata dalla cosiddetta “subsidenza indotta”, ovvero dovuta dall’azione dell’uomo. Le opere di bonifica delle terre circostanti e il forte prelievo di acqua dal sottosuolo sono all’origine di questo fenomeno, che, sommato alla subsidenza naturale, determina abbassamenti del suolo dell’ordine di 10-15 mm l’anno.

La zona umida Valle Canneviè-Porticino ha fondali poco profondi (inferiori a 60 cm) ed è percorsa da alcuni canali corrispondenti alla struttura delle “peschiere” e dei “lavorieri”, ciò che attesta come in passato sia stata utilizza come valle da pesca. Le acque presentano una salinità variabile, ma generalmente piuttosto bassa. Il fondo è quasi esclusivamente argilloso, mentre i rilievi emersi, corrispondenti ad un allineamento di dune fossili, sono sabbiosi.

La vegetazione è condizionata dalla presenza di acqua più o meno salsa. Sono presenti raggruppamenti a Scirpus litoralis, Giuncheti a Juncus acutus, Canneti a Phragmites communis. I rilievi sabbiosi sono coperti da una vegetazione termofila tra cui fa spicco la Phyllirea angustifolia e qualche esemplare di Leccio.

Questa laguna costiera poco profonda è compresa nel Parco Regionale del Delta del Po ed è sottoposta ai seguenti vincoli di tutela: vincolo paesaggistico e ambientale, Oasi di protezione della fauna, Zona umida di importanza internazionale (Convenzione di Ramsar), Zona di protezione speciale (ZPS), Sito di importanza comunitaria (SIC).

All’interno dell’oasi è possibile accedere con un camminamento pedonale, al quale sono collegati vari punti di osservazione opportunamente schermati per consentire l’avvistamento degli uccelli acquatici senza arrecare loro disturbo.

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1 – LAVORIERO – Antico labirinto per la cattura delle anguille. Struttura tipica a frecce concentriche, composte da pali affiancati via via più stretti, che permettono non solo di intrappolare le anguille nell’ultima freccia, ma anche di suddividere le altre specie di pesce in base al tipo ed alla dimensione.

2 – CASA DEL PESCATORE – Luogo in cui i pescatori mangiavano e dormivano durante il periodo di pesca. Attualmente ospita l’Accoglienza, l’Aula Didattica, il Bar ed una dependance dell’Albergo.

3 – TABARRA – Antico magazzino dove venivano costruite le barche, riparate le reti, costruite le pareti del lavoriero, una sorta di officina del pescatore. Attualmente ospita il Centro Congressi da 115 posti e la segreteria meeting per accoglienza e registrazione.

4 – PALAZZINA DEL CAPO PESCA – Antica dimora del capo pesca o del “Padrone di Valle” risalente al XVIII secolo. Attualmente ospita il corpo principale dell’Hotel.

5 – TABARRA – Antico magazzino dove venivano costruite le barche, riparate le reti, costruite le pareti del lavoriero, una sorta di officina del pescatore. Attualmente ospita il Ristorante con cucina tradizionale a base di pesce.

6 – INGRESSO PERCORSO – L’ingresso libero. Percorribile solo a piedi. Possibilità di accompagnamento con guida escursionistica-ambinetale, su richiesta. L’accesso è vietato agli animali.

7 – 1° OSSERVATORIO – Piccolo capanno di canna palustre che si apre su uno specchio d’acqua vicino alla strada.

8 – 2° OSSERVATORIO – Prima di raggiungere il secondo osservatorio si percorre un mascheramento di arelle, che consente raggiungere il capanno senza essere visti dall’avifauna. L’osservatorio si apre su uno specchio d’acqua molto ampio, con piccoli dossi emergenti.

9 – 3° OSSERVATORIO – Prima di raggiungere il terzo osservatorio si percorre un mascheramento di arelle, che consente raggiungere il capanno senza essere visti dall’avifauna. L’osservatorio si apre su uno specchio d’acqua molto ampio, con piccoli dossi emergenti.

10 – 4° OSSERVATORIO – Prima di raggiungere questo piccolo capanno è necessario attraversare un tunnel di lecci. Questo osservatorio si apre su di un fitto canneto.

11 – CASONE PORTICINO – Antico “casone” di pesca elencato tra i beni di Alfonso II d’Este già nel XVI secolo. Attulamente in fase di ristrutturazione.

12 – 5° OSSERVATORIO – Vista su uno specchio d’acqua non visibile da altre prospettive.

13 – CASONE – Luogo in cui viene ricoverata la barca dei pescatori. Non accessibile ai visitatori.

14 – TUNNEL DI TAMERICI –  Conduce agli osservatori

15 – TUNNEL DI TAMERICI – Conduce agli osservatori

CANNAVIécome_raggiungerciL’OASI NATURALISTICA CANNEVIE’

Indicazioni per raggiungere L’Oasi

Se si proviene dall’autostrada prendere la A13 direzione Ferrara, uscire a Ferrara Sud e immettersi sulla Superstrada Ferrara-Mare, direzione PortoGaribaldi. Uscire in direzione Venezia, percorrere la SS309 Romea.

Dalla SS309 Romea, che collega Ravenna a Venezia, prendere l’uscita per Lido di Volano e proseguire su Via per Volano per 6 km. Cannevié si trova sulla Vostra sinistra.

ATTIVITA’

CENSIMENTI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA NELL’OASI DI VALLE CANNEVIÈ-PORTICINO
L’Oasi di Valle Canneviè-Porticino è compresa nell’elenco delle zone umide italiane interessate dai censimenti invernali degli uccelli acquatici svolti nel contesto del progetto internazionale “International Waterfowl Census” (I.W.C.), dedicato allo studio della distribuzione e della consistenza numerica delle popolazioni di questi animali.

A tale progetto, avviato nell’Europa occidentale nel 1967, l’Italia aderì nel 1975 e da allora a metà gennaio vengono condotti con regolarità i censimenti nella gran parte delle zone umide del nostro Paese (attualmente circa 500) da parte di collaboratori volontari con specifica professionalità.

Ekoclub International, a cui dall’anno 2007 è stata affidata dalla Provincia di Ferrara la gestione dell’Oasi di Valle Canneviè-Porticino, ha inteso promuovere, unitamente all’A.C.M.A. – settoriale di F.I.d.C., anche i censimenti mensili dell’avifauna acquatica. Ciò al fine di accertare quali e quante specie di uccelli acquatici, o comunque dipendenti dalle zone umide, siano sedentarie, nidificanti o svernati nell’Oasi, come pure quelle che utilizzano il biotopo solo per una sosta più o meno lunga durante la migrazione pre- e post- riproduttiva.
I censimenti suddetti sono coordinati dal Delegato Regionale A.C.M.A. Giancarlo Mariani.

Le tabelle annuali dei censimenti svolti in Valle Canneviè riportano l’elenco completo delle specie oggetto del censimento di cui al progetto internazionale I.W.C.